L’economia italiana è sempre più circolare

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Sei milioni di tonnellate di rifiuti all’anno importati dall’estero a fronte di 3 milioni esportati: è quanto afferma il Rapporto annuale 2019 Rifiuti Speciali dell’Ispra (centro studi del Ministero dell’Ambiente). Questi dati mettono in evidenza quanto sia avanzata l’economia circolare italiana, con i rifiuti di metallo destinati al riciclo a primeggiare.

Per dare maggiore supporto ai modelli economici circolari europei ed ai progetti che vi ruotano intorno, Bei, Cassa Depositi e Prestiti e altri quattro istituti nazionali di rilevanza europea hanno stretto un accordo da 10 miliardi di euro per dare supporto alla sostenibilità nel Vecchio Continente. Le entità coinvolte, e facenti parte dell’accordo quinquennale (2019-2023) con la Banca centrale europea, sono la Ico (Spagna), la Cdc (Francia), Cassa Depositi e Prestiti, Bgk (Polonia) e Kfw (Germania).

Ad essere contemplati saranno quei progetti che prevedono le varie fasi della catena di valore e del ciclo completo dei prodotti, che va dalla creazione al riuso.

Il rapporto dell’Ispra ha messo in evidenza il forte aumento dei rifiuti speciali in Italia: 140 milioni di tonnellate nel 2017, tra cui spiccano quelli non pericolosi (+3,1%) e quelli pericolosi (+0,6%). Sono però le attività legate al trattamento di rifiuti e di risanamento ambientale ad aver offerto il contributo maggiore (25,7%), pari a 36 milioni di tonnellate, e quelle legate al settore manifatturiero (21,5%), pari a 30 milioni di tonnellate.

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