Pidocchi a scuola? Ecco come affrontarli 

Un piccolo vademecum dell’ATS

Torna l’allarme pidocchi in diverse scuole nel bresciano. Un tema, quello di questi piccoli e fastidiosi animali infestanti, che è ormai ciclico e contro il quale le mamme cercano sempre di mobilitarsi. Ecco qualche consiglio utile su come evitare ed eliminare questi fastidiosi parassiti quando i bambini fanno ritorno a scuola.

Prima o poi tutti ne siamo stati vittime, e purtroppo i pidocchi si diffondono molto rapidamente. A differenza di quanto spesso si crede la loro diffusione non ha nulla a che vedere con l’igiene personale perché i pidocchi amano anche (e soprattutto) le teste pulite. 

Cosa fare contro i pidocchi 

Ricordiamo che l’ATS di Brescia ha diffuso qualche anno fa un vademecum che può tornare utile su come comportarsi se torna l’emergenza pidocchi a scuola. Si chiama ‘occhio al pidocchio’ e mira a insegnare ai genitori come comportarsi quando scatta l’allarme pidocchi a scuola. 

“Quando vengono segnalati casi di pediculosi a scuola è bene che i genitori controllino la testa dei propri figli, almeno due volte a settimana. In caso di infestazione accertata (prurito intenso, pidocchi o lendini) ci si deve rivolgere al proprio medico di famiglia, al medico di sanità pubblica o all’assistente sanitario del distretto, che possono fornire le indicazioni sugli opportuni trattamenti da effettuare e sulle modalità di comportamento da osservare” si legge nel libriccino.

“Con prodotti specifici (shampoo, lozioni, creme, ecc.) da applicare seguendo scrupolosamente le istruzioni contenute nelle confezioni. Generalmente è necessario un secondo trattamento a distanza di 7/10 giorni per eliminare i pidocchi nati da lendini sopravvissute al primo trattamento” si legge. “Non è necessario usare preparati antiparassitari negli ambienti per eliminare i pidocchi; può essere utile pulire divani e poltrone con l’aspirapolvere “. 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *