Banco Popolare ha dovuto procedere con l’aumento di capitale per soddisfare le richieste della Banca Centrale Europea. Come si legge da autorevoli fonti informative, sembra infatti che la Bce stia facendo due indagini: una conoscitiva che rientra “nell’ambito della normale attività di supervisione”, e l’altra ispettiva volta a fare chiarezza “sulla gestione dei rischi di credito, sul sistema di controllo dei rischi e sull’accuratezza del calcolo della posizione patrimoniale di tutto il gruppo”.
L’obiettivo di questa mossa, come ammesso dallo stesso amministratore delegato del gruppo, Pier Francesco Saviotti, è quello di alzare le coperture ai 13.6 miliardi di crediti deteriorati. E infatti i crediti deteriorati, se vogliamo, sono sempre stati il vero ostacolo per Banco Popolare che finora si è ritrovata a dover porre rimedio tanto a questo aspetto quanto anche ai contenziosi: l’istituto ha tutt’oggi delle cause pendenti da 2.8 miliardi di richieste, seppur per far fronte a tali richieste dei ricorrenti sia riuscito ad accantonare prudenzialmente soltanto 138.7 milioni di euro.
Nel frattempo a Piazza Affari il titolo Banco Popolare ha avviato una sessione in perdita, registrando un sonoro -12% che contestualizzato su base settimanale porta ad una perdita del valore del titolo pari al 40%. Solo nelle ultime ore le quotazioni di Banco Popolare hanno ripreso quota segnando un recupero del 2% circa.