Fronteggiare la crisi economica in Argentina? Potrebbero pensarci le criptovalute

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Dal 2001 ad oggi, l’ombra della crisi economica non ha mai abbandonato l’Argentina, ma continua a proiettarsi inesorabilmente. Una soluzione ci sarebbe: la criptoeconomia.

Per fronteggiare la crisi, il popolo argentino continua a procacciare dollari da tenere ben custoditi in casa. Invece, per proteggersi dall’inflazione, potrebbero acquistate valuta digitale stabile, soprattutto alla luce della permissività del governo argentino nei confronti della criptoeconomia, che ha dato vita a tanti progetti blockchain. Buenos Aires si è trasformata in un centro per gli sviluppatori.

Fra tante proposte, ad emergere è stata Ripio, exchange di criptovalute che conta 300.000 utenti in Argentina, Messico e Brasile. Risorse digitali da archiviare tramite portafoglio software e smart contract: ecco cosa offre Ripio, utilizzando programmi informatici basati su blockchain da utilizzare per automatizzare difficili transazioni finanziarie e prestiti peer-to-peer.

Le valute digitali non sono certo la panacea di tutti i mali economici. I bitcoin, ad esempio, mostrano troppa volatilità per essere considerate alternativa sicura al denaro contante. Una mano potrebbero darla le stablecoin, ossia quelle criptovalute ancorate ad una valuta fiat e stabili nel tempo.

In quest’ottica, Ripio ha pensato bene di introdurne una chiamata Dai, la quale utilizza meccanismi alquanto complessi e che si appoggiano sugli smart contract della blockchain di Ethereum. In questo modo, l’ancoraggio al dollaro è garantito.

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