Iran: se l’accordo nucleare fallisse si andrebbe verso l’arricchimento dell’uranio

nucleare

Nell’ipotesi che l’accordo sul nucleare del 2015 stipulato con le altre potenze mondiali cessasse, l’Iran ha iniziato l’iter per implementare la sua capacità di arricchimento dell’uranio.

Secondo quanto dichiarato dal capo dell’agenzia atomica iraniana, Ali Akbar Salehi, verrà sviluppata una nuova infrastruttura presso lo stabilimento di Natanz che accolga la costruzione di avanzatissime centrifughe. Sembra che questa intenzione sia stata notificata alle Nazioni Unite. Con la nuova apparecchiatura, l’Iran sarà in grado di produrre più esafluoruro di uranio, un elemento importantissimo nel processo di arricchimento.

L’ordine è partito direttamente dal leader supremo Ayatollah Khamenei, il quale sta cercando di tutelarsi se l’accordo nucleare, noto come JCPOA, venisse completamente disatteso. Salehi però insiste affinché che l’Iran agisca “nel quadro delle regole e degli impegni dell’accordo nucleare”.

L’accordo firmato con gli Stati Uniti, la Francia, la Germania, il Regno Unito, la Russia e la Cina, limita l’arricchimento di uranio da parte dell’Iran al 3,67%, molto al di sotto della soglia del 90% circa. Secondo il Presidente statunitense Donald Trump, le condizioni di cui sopra non sono sufficienti per arginare le ambizioni nucleari iraniane; per questo ha ritirato il suo paese dall’accordo.

L’Iran insiste a dire che il suo programma nucleare è interamente pacifico. La sua conformità con l’accordo è stata verificata dall’AIEA.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *