Juncker contro Renzi: “L’Italia ci attacca, ma ha torto”

Il presidente della Commissione Ue Juncker si scaglia contro Renzi: “Se l’Italia ci attacca, me ne frego. Se ci attacca, lo fa dalla parte del torto”.

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Il presidente della Commissione Europea Jean Claude Juncker, parlando a Bruxelles dinanzi alla Confederazione europea dei sindacati, ha risposto con durezza alle accuse lanciate da Matteo Renzi sulla rigidità dell’Europa in fatto di vincoli di bilancio.

“L’Italia non se la finisce di attaccare, a torto, la Commissione Europea. Eppure il Patto di Stabilità in vigore ha introdotto elementi di flessibilità di cui la stessa Italia ha avuto modo di beneficiare, spendendo per esempio 19 miliardi di euro in più rispetto a quanto avrebbe potuto in mancanza di una revisione di quelle regole”, ha affermato Juncker.

Il presidente della Commissione ha poi puntualizzato che è giusto che l’Italia non considerai nei vincoli Ue le spese sostenute per il terremoto e per l’emergenza immigrazione. Ciò che Bruxelles rimprovera all’Italia, semmai, è un’altra cosa: le spese per il terremoto e per i rifugiati valgono complessivamente lo 0.1% del Pil, mentre invece il governo italiano ha presentato una manovra che va molto più in deficit rispetto a questo 0.1% per così dire “giustificato”.

“Vorrei non ci si dimenticasse che la mia Commissione ha introdotto una flessibilità di cui tutti hanno beneficiato, soprattutto l’Italia – ha affermato Juncker – pertanto non si può dire che le politiche di austerità siano continuate anche con questa Commissione”.

Pronta la risposta del premier Matteo Renzi, che ha spiegato: “Noi non facciamo alcuna polemica. Sull’edilizia scolastica non c’è nessuna possibilità di bloccare la posizione italiana. Noi – ha aggiunto Renzi – i soldi per l’edilizia scolastica li consideriamo fuori dal Patto di Stabilità, che piaccia o meno ai funzionari di Bruxelles”.

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