Gramellini: «Spalletti sbaglia, non doveva andare alla festa di Fratelli d’Italia»

Nell’articolo pubblicato sulla prima pagina del Corriere della Sera, Massimo Gramellini esprime la sua critica nei confronti di Luciano Spalletti, l’allenatore della Nazionale italiana di calcio, per la sua scelta di partecipare ad Atreju, la festa di Fratelli d’Italia.

Gramellini inizia l’articolo affermando che in una festa di parte come Atreju, sarebbe più opportuno che partecipassero persone di parte, di qualunque schieramento politico. Secondo l’autore, Spalletti, essendo il commissario tecnico della Nazionale, dovrebbe essere uno dei pochi “super partes” che rappresentano l’intero popolo. Gramellini sostiene che allenatori come Allegri e Inzaghi, che lavorano per i club calcistici, possono partecipare a qualsiasi evento politico perché rappresentano una fazione specifica. Tuttavia, Spalletti avrebbe perso la sua libertà di partecipazione a eventi politici nel momento in cui ha accettato di diventare il CT della Nazionale.

L’autore sottolinea che la sua critica sarebbe la stessa se Spalletti avesse deciso di presentarsi a un convegno del Partito Democratico. Secondo Gramellini, non ha alcuna importanza che Spalletti professi idee di sinistra e abbia criticato Salvini in passato, perché ciò potrebbe renderlo addirittura più simpatico agli occhi di Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia. L’autore afferma che Spalletti, come Fiorello, è un patrimonio nazionale che dovrebbe essere preservato da qualsiasi strumentalizzazione politica.

In conclusione, Gramellini critica la scelta di Spalletti di partecipare ad Atreju, sottolineando che il CT della Nazionale dovrebbe rappresentare l’intero popolo italiano e non essere coinvolto in eventi politici di una specifica fazione. L’autore sottolinea che l’importanza di preservare la neutralità dell’allenatore nazionale, indipendentemente dalle sue idee personali, è fondamentale per evitare strumentalizzazioni politiche.

L’articolo di Gramellini solleva un dibattito interessante sul ruolo del CT della Nazionale italiana di calcio e la sua partecipazione a eventi politici. Molti potrebbero essere d’accordo con l’autore nel sostenere che l’allenatore nazionale dovrebbe rimanere neutrale per rappresentare tutti i tifosi e non favorire una specifica fazione politica. Altri potrebbero invece ritenere che Spalletti abbia il diritto di partecipare a eventi politici come qualsiasi altro cittadino, indipendentemente dalla sua posizione lavorativa. In ogni caso, l’articolo di Gramellini invita a riflettere sull’importanza di mantenere una separazione tra sport e politica, soprattutto quando si ricopre una carica pubblica come quella di CT della Nazionale italiana di calcio.

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