Brescia riparte con il suo protocollo speciale

Inizia la vera fase 2

Inizia la vera fase 2 a Brescia – quella della riapertura anche di bar e ristoranti e di tutte le altre attività. 

A Brescia, una delle città più colpite dal coronavirus, è stato stabilito un protocollo unico in Italia per istruire su come gestire le consumazioni e il rapporto clienti-personale. 

Il progetto è stato presentato domenica 17 maggio, ieri, proprio nelle ore che precedono la ripartenza, ed è stata coinvolta anche la prefettura dell’IEI e gli imprenditori che avevano chiuso quando ancora potevano tenere aperto per sostenere Brescia. 

Trovando anche il tempo per una simulazione della riapertura dei ristoranti. “Siamo in attesa delle linee guida regionali per confermare questo protocollo, ma si tratta della prima simulazione in Italia di riapertura e i risultati vanno oltre le attese. Se dovessero confermare quanto deciso a livello nazionale, credo che le attività potranno riaprire in sicurezza, come abbiamo dimostrato questa mattina” spiega il capo di gabinetto Stefano Simeone. 

Le regole

Il protocollo di sicurezza made in Brescia distingue i locali a seconda dell’offerta e delle dimensioni. Si indica la preferenza di un QR Code al posto del menù di carta (siamo sicuri che non sarà favorito da tutti i clienti), distanziamento sociale, addirittura ‘rimettere la mascherina’ quando si termina a consumazione. 

Misurazione della temperatura, vassoi igienizzati e ancora una volta, si cerca di scoraggiare il contante. Insomma, un po’ distopica questa fase 2. Ma a Brescia, come in tutta Italia, siamo sicuri che ce la faremo. 

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