Lo spreco alimentare ed il suo costo esorbitante

Costi economici (e non solo) dello spreco alimentare

Buttare via il cibo costa, e costa anche tanto: si stimano circa 13 miliardi di euro ogni anno, per quello che viene considerato come un pericoloso spreco alimentare che ci porta a sprecare ogni nostra risorsa non solo alimentare, ma anche economica. Gettare il cibo nella spazzatura, quando esso sarebbe ancora riutilizzabile, non significa solo buttare del denaro, ma significa anche eliminare la possibilità che quegli alimenti possano sfamare persone che ogni giorno combattono contro la crisi economica e talvolta muoiono di stenti.

Spreco alimentareNel mese di marzo è stato proposto dal ministero dell’Ambiente – il cui sottosegretario ancora insiste su questa possibilità – il ddl sullo spreco alimentare: è importante, secondo quanto afferma anche la stessa Barbara Degani, fare in modo che in Italia si inverta la rotta, attraverso una migliore sensibilizzazione della cultura del riciclo anche di tipo alimentare. Ma non bisogna solo soffermarsi sulla sensibilizzazione: il sottosegretario Degani ha anche chiarito che in questo senso è importante anche la posizione del governo, che deve essere quella di portare avanti delle leggi che aiutino i consumatori ad invertire la rotta.

Cosa si può fare per eliminare lo spreco alimentare? Visto che – come è emerso da una recente analisi – lo spreco di cibo (ma non solo, dato che si parla anche di spreco farmaceutico) consiste nell’1% del Pil, è importante fare un lavoro più impegnativo per la sensibilizzazione delle famiglie. Non solo bisogna cercare di fare in modo che gli scarti vengano ridotti, ma bisogna anche modificare il senso di maleducazione alimentare che spesso persiste.

E lo si può fare con campagne di sensibilizzazione, come ad esempio quella proposta da Last minute market e ministero dell’Ambiente: Spreco Zero 2016, che coinvolgerà cittadini e famiglie nell’educazione alla corretta gestione degli avanzi.

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