Claudio Amendola è nella giuria di “Io Canto Generation”

Claudio Amendola è nella giuria di “Io Canto Generation” prendendo le informazioni da

Nella giuria di “Io Canto Generation”, il talent condotto da Gerry Scotti su Canale 5, siede anche l’attore Claudio Amendola. Di fronte alle esibizioni dei concorrenti, dai 10 ai 14 anni, mette le mani avanti: «Non sono un esperto del settore».

Claudio, ma allora quali sono le cose che osserva in quanto giurato? «Giudico la presenza scenica, che riconosco e conosco, e le emozioni. Mi piace pensare a come i ragazzi riescano a controllarle e condividerle: il lato umano conta molto».

Nel concreto come ci si comporta? «A noi giudici preme che tutti capiscano che una competizione implica anche la possibilità di perdere. Chi vuole intraprendere una carriera nel mondo dello spettacolo deve essere conscio che ci possono essere grandissime gioie, ma anche dispiaceri».

L’insegnamento da imparare? «La fatica. Questi ragazzi andranno incontro a prove molto difficili ed essendo una gara c’è qualcuno che vincerà. È una bella lezione».

Mai cimentato con il canto? «No, sinceramente conosco bene i miei limiti. L’ho fatto per qualche programma: mi sono risentito e mi sono odiato (ride). Però cantare mi diverte, mi metto in gioco, canto pe’ canta’».

“Tanto pe’ canta’”, il brano di Nino Manfredi, lo ha cantato in studio con il conduttore Gerry Scotti. «Di solito canto mentre sto in macchina e sento una canzone, canto una pubblicità, canto spesso la sigla di “I Cesaroni” (la fiction di cui fu protagonista, ndr)».

All’età di questi ragazzi cosa ascoltava? «I cantautori italiani, i Pink Floyd, i Led Zeppelin, l’hard rock, il blues ho iniziato ad ascoltarlo dopo qualche anno. La musica leggera non l’ho mai seguita, poi è chiaro che tutti conosciamo il testo di “Felicità”».

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