Heineken, il secondo produttore di birra al mondo, ha registrato un aumento delle vendite nel terzo trimestre, con crescita in tutte le regioni tranne l’Europa. Le vendite nel periodo luglio-settembre sono aumentate del 2,5 per cento, escludendo l’impatto delle acquisizioni di 60 milioni di ettolitri.
La birra olandese, primo venditore in Europa, ha dichiarato una crescita molto forte in Asia, a parte la Cina, che ha portato ad un aumento del volume della birra del 12,2%, mentre in Sudafrica, Etiopia e Russia ha portato ad un aumento del 8,8% delle vendite in tutta l’Africa, il Medio Oriente e l’Europa Orientale.
La crescita negli Stati Uniti è stata più bassa ma compensata dalla crescita in Messico e in Brasile, dove Heineken ha acquisito l’attività di Kirin all’inizio di quest’anno. In Europa le vendite sono diminuite a causa di un’estate più fredda in Francia e nei Paesi Bassi, nonché per la debolezza dell’estate stessa in Gran Bretagna e Polonia.
La società ha dichiarato di mantenere le proprie aspettative per l’anno intero prevedendo che il reddito e il profitto crescano e che il suo margine operativo aumenterà di circa 40 punti base, escludendo le acquisizioni concluse quest’anno.
Prevede anche un impatto negativo sulle valute rispetto al 2016. La società ha registrato un utile netto di 1,49 miliardi di euro (1,75 miliardi di dollari) per i primi nove mesi dell’anno, l’1 per cento superiore a quello dell’anno precedente, prendendo in considerazione un forte perdita di valore avvenuta lo scorso anno nella Repubblica Democratica del Congo.