Bisogna essere un pò cinici a pensarlo, tuttavia sembra proprio che il moto di indignazione e di sgomento suscitato dalla morte della deputata britannica pro-UE Jo Cox, assassinata in mezzo alla strada da un uomo che gridava slogan nazionalisti, abbia arricchito e reso ancor più cruento lo scontro tra leave e remain, dando una sostanziale mano di vantaggio ai secondi. Tant’è che, segnalano i sondaggi, ancora una volta l’opinione pubblica del Regno Unito sembra essere in balia delle emozioni. Se infatti in occasione degli ultimi attentati in Belgio i leave conquistarono un picco di popolarità (ritenendo evidentemente che un Regno Unito fuori dall’UE avesse più armi per poter contrastare i terroristi), oggi sono i remain a poter tirare un sospiro di sollievo.
Al di là di tali premesse ipotetiche, ci sono però anche dei fatti certi. A cominciare dal fatto che a Milano Piazza Affari ha potuto chiudere la giornata di venerdì con un buon balzo di avanti del 3,49%, trainata dalle banche, il cui indice di riferimento settoriale guadagna addirittura il 6%. Bene anche le altre piazze finanziarie, pur non con gli stessi ritmi milanesi: cresce Londra dell’1,19%, Francoforte dello 0,85%, Parigi dello 0,98%.
In ambito Forex, l’euro chiude venerdì in rialzo sopra quota 1,12 dollari, e anche la sterlina sembra essere in ripresa, superando quota 1,4280 dollari e 1,2690 euro. Sul fronte delle materie prime, il prezzo del petrolio rialza sui mercati, in linea con il recupero delle borse e con l’indebolimento del dollaro: il Wti sale infatti a 47,4 dollari al barile, mentre il Brent giunge a 48,5 dollari al barile. In rialzo anche l’oro, che segna un progresso dello 0,7 per cento, mettendo nell’obiettivo quota 1.290 dollari l’oncia.
Ad ogni modo, il vero “botto” (in una direzione o nell’altra) sarà raggiunto solamente nella giornata del 23 giugno o in quella successiva. Il referendum sulla permanenza o meno nell’UE sembra essere in grado di condizionare come non mai non solamente le quotazioni dei mercati azionari e valutari, quanto anche le politiche monetarie delle principali Banche centrali. Staremo a vedere quel che accadrà, e quali saranno gli strascichi che una vittoria dei remain o dei leave potrà avere sull’UE e sull’Eurozona.