Brescia, 310 sanitari del Civile sono contagiati dal virus

È il 6% del personale 

Non si dirà mai abbastanza come, nell’emergenza coronavirus, il vero anello debole della catena sia l’eroico personale sanitario, esposto a innumerevoli rischi in prima linea: e i frutti, purtroppo, sono sotto gli occhi di tutti. A Brescia, al Civile, 310 fra medici e infermieri sono stati contagiati dal maledetto virus. Si tratta del 6% del personale, su un totale di 6700 persone. Tantissimi. Da ieri prima di entrare all’ospedale, a tutti i dipendenti viene provata la febbre: decisione del direttore generale Gianmarco Trivelli. 

“Sono preoccupato, ma rispetto ad altre realtà ospedaliere abbiamo retto. Abbiamo scelto sin da subito di chiudere la mensa interna per ridurre i contatti” commenta Trivelli. 

Il vice sindaco di Brescia: ‘Più tamponi’ 

Del resto a livello nazionale il 9% delle persone contagiate sono medici. Che lavorano a stretto contatto e – questo giustissimo motivo di polemica e proteste – senza presidi adeguati, in molti casi. E anche il ritardo nell’effettuare i tamponi ai medici è molto grave. 

Qualche giorno fa il vice sindaco di Brescia, Laura Castelletti, aveva avuto a che ridire con l’assessore lombardo alla sanità Giulio Gallera. “Noi siamo allo stremo, i dati non sono così entusiasmanti. Noi abbiamo 1000 morti, raddoppiati dalla scorsa settimana, 6000 contagi. Chi vive il territorio sa che nelle case ce ne sono 10 volte di più. A Brescia avevamo chiesto ospedale militare, chiusura del territorio, medici. I medici vanno a Bergamo, a Milano. Gli ospedali si costruiscono altrove. Almeno i medici, fateli arrivare a Brescia, altrimenti sembriano l’ultima provincia dell’impero longobardo” aveva denunciato. “Noi abbiamo bisogno dei tamponi. (…) Abbiamo bisogno che le persone a casa vengano sottoposte a tampone, così come loro i familiari. Questo intervento sul territorio è necessario”. 

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