La settimana si è conclusa con una serie di sedute di leggeri rialzi per le principali piazze finanziarie azionarie europee, fatta eccezione per Piazza Affari: il Ftse Mib ha infatti perso lo 0,17 per cento a 18.186 punti, contro il progresso dello 0,31 per cento di Madrid, dello 0,13 per cento di Francoforte, dello 0,08 per cento di Londra, dello 0,05 per cento di Parigi.
Male il settore oil. Anche alla luce del rallentamento riscontrato dal petrolio, Saipem ha perso l’1,99 per cento, Eni lo 0,36 per cento. Chiude invece in lieve progresso Tenaris, in rialzo dello 0,25 per cento. Per quanto attiene gli altri titoli, Fca cede l’1,66 per cento, Cnh l’1,1 per cento, Leonardo lo 0,46 per cento. Cenno di distinzione per Telecom Italia: il titolo chiude in rialzo dello 0,4 per cento nella giornata in cui gli analisti di Mediobanca Securities ha ridotto il prezzo obiettivo da 1,37 euro a 1,27 euro, con raccomandazione outperform. Gli analisti hanno aggiornato la propria valutazione tenendo conto di un impatto potenzialmente negativo che deriva dalla definizione della nuova rete infrastrutturale focalizzata sulla fibra, e il raggiungimento di almeno il 50 per cento delle efficienza in termini di costi cash.
Per quanto concerne il Forex, l’euro ha chiuso la settimana in calo a 1,1126 dollari. Per le materie prime, le quotazioni petrolifere tornano ad essere allineate dopo aver manifestato un breve gap: a Londra il Brent perdeva 37 centesimi chiudendo a 49,22 dollari al barile, mentre a New York il Wti perdeva 23 centesimi con scambio a 49,25 dollari al barile. Sempre in ambito commodities, l’oro viene scambiato a 1.214 dollari l’oncia, con flessione di 6,50 dollari.