Il futuro del lavoro è umano e non dei robot

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Se dovessimo dare retta ai film di fantascienza che Hollywood ci propina ormai da anni, il mondo futuro apparterrebbe più alle macchine che a noi. Niente Matrix, niente Neo a salvare la razza umana, ma solo tanti robot che lavorano al posto degli esseri umani o a loro fianco.

E’ il prezzo da pagare all’iconografica tecnocratica e inumana che sta invadendo menti e cuori di tante persone, le quali vedono il mondo attraverso lo specchio deformante di una park chiamato “mondo dei robot”. Certo, fra 50 anni è possibile che gli automi lavorino al posto degli esseri umani, magari in ambienti pericolosi e impossibili da frequentare. Ma da qui pensare che i robot scalzino completamente i lavoratori umani dai loro posti di lavoro…si impazzisce senza nessuna ragione.

Alcuni sondaggi, invero, suggeriscono che l’automazione impatterà alcuni settori e ruoli, senza però sostituire le persone e le mansioni che svolgono oggi. D’altronde, stiamo parlando di un futuro possibilista e non di una sceneggiatura per un film di prossima uscita.

La tecnologia, che progredisce a ritmo vertiginoso, deve essere considerata come elemento di supporto per i lavoratori, aiutandoli maggiormente nelle loro mansioni. Industrie e aziende sono alla costante ricerca di nuovi approcci tecnologici per accelerare produzione e offerta di servizi.

Fondamentale è, però, che il lavoratore venga sempre considerato al centro di ogni progetto e mai come mezzo per raggiungere gli obiettivi. Quindi, se in futuro i robot inizieranno a lavorare a fianco degli esseri umani, non dovranno essere considerati lavoratori a tutto tondo, ma mezzi per coadiuvare quelli umani nelle loro competenze specifiche.

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