Tassi dei mutui ai minimi storici ma la domanda non decolla

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Nel settore dei mutui, qualcosa si è incrinato in questo 2019. L’equilibrio che regola domanda e offerta si è spezzato. Se il prezzo è elevato, la domanda decresce velocemente mentre, se il primo diminuisce, la seconda è aumenta. Invece, negli ultimi tempi, di fronte ad un prezzo in forte calo, la domanda è andata diminuendo.

Nel mese di giugno, le varie richieste su acquisto e surroga sono calate dell’11,6%. Il problema è che non si è limitata a quel solo mese, ma è un trend comune anche agli altri.

Intanto, i tassi hanno raggiunto i minimi storici: il fisso, nell’ipotesi migliore, è all’1% sul fisso, mentre quello variabile allo 0,33%. Facendo una media fra tutti i tassi, quello fisso è all’1,79% e quello variabile allo 0,88%. Insomma, i numeri parlano chiaro e dicono come sottoscrivere un mutuo in questo periodo sia più che conveniente.

Ma come si spiega questa anomalia del mercato? Probabilmente il calo delle surroghe, il che non è una cattiva notizia, poiché significa che i mutuatari hanno svolto appieno il loro compito. Ma questo calo non può da solo offrire una spiegazione plausibile, così come il costo dei mutui, considerando le cifre esposte sopra.

Centrerà qualcosa l’incertezza economica? Molto probabilmente sì. Le persone, di fronte a notizie che parlano di crescita quasi a zero, di guerra commerciale e di governo instabile, preferiscono agire con prudenza prima di impegnarsi per lunghi anni a pagare le rate di un mutuo. In fondo, il benessere è sempre stata la molla che ha spinto i cittadini di tutto il mondo a spendere senza badare troppo al portafoglio. Ma di benessere nell’ultimo decennio c’è ne veramente poco.

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