Promessa mantenuta. Dopo tanto parlare e dopo tante polemiche, il decreto con cui si sarebbe dovuto introdurre il cosiddetto licenziamento lampo per i furbetti del cartellino è ufficialmente diventato legge: d’ora in avanti coloro che nella Pubblica Amministrazione verranno sorpresi a strisciare il cartellino in maniera fraudolenta per sé e per i propri colleghi, potranno essere sospesi dal dirigente di turno entro 48 ore di tempo e avranno a disposizione 15 giorni al massimo per difendersi.
La novità introdotta dal governo Renzi sta quindi nella brevità dei tempi entro cui occorrerà intervenire, ma soprattutto, nella certezza del fatto che non ci saranno più impuniti: il dirigente non potrà più chiudere un occhio dinanzi a casi di questo tipo, perchè se si dovesse accertare l’infrazione da parte di un dipendente sotto il suo controllo, e lui non dovesse intervenire così come previsto da questa prassi, il decreto stesso prevede che sia anche lui a rischiare il licenziamento con tanto di condanna per omissione di atti d’ufficio.
Il decreto attuativo che fa capo a una più vasta riforma Madia fissa quindi un tempo certo – 30 giorni (15 per la difesa e 15 per il completamento dell’iter) – entro cui bisognerà decidere la sorte del dipendente pubblico colto “in flagranza di furbizia”.
Il decreto prevede soltanto una eventualità in cui ci potrà essere un allungamento dei tempi, vale a dire quella di un dipendente che non dovesse risultare reperibile: in questa ipotesi l’ufficio competente dovrà inviargli una raccomandata e attendere fino a un mese affinché arrivi la risposta da parte del dipendente sotto l’occhio del ciclone. Ma anche qui si tratterebbero comunque di tempi molto più brevi rispetto a quelli previsti dall’allora riforma Brunetta sui licenziamenti nella Pubblica Amministrazione.