Col voto sulla manovra previsto oggi in Senato potrebbero esserci delle novità dal punto di vista fiscale. L’obiettivo è quello di facilitare i pagamenti per gli evasori che dovranno saldare i conti con le Entrate pagando anche le sanzioni. E proprio su questo punto potrebbe arrivare un sostanziale “sconto”. Le sanzioni infatti, con pagamento entro maggio 2018, potrebbero subire una sforbiciata.
Non verrebbero dunque applicate sanzioni al 30 per cento ma al 15 per cento. E su questo fronte il dibattito si è acceso. Il Pd, con un emendamento voleva azzerare del tutto la percentuale delle sanzioni, il governo ha chiesto un passo indietro con un taglio più ragionato della percentuale della sanzione.
Nel testo ci sarà inoltre un tetto massimo per le somme evase da poter sanare. Novità in arrivo anche sulla fatturazione delle bollette. Scompariranno quelle a 28 giorni per passare alla fatturazione a 30 giorni. Di fatto verrà inserito l’obbligo della fatturazione mensile o plurimensile per tutte le bollette “base”. Si avrà invece una cadenza diversa per gli importi dei servizi aggiuntivi.
Cambiamenti anche sul fronte degli scioperi. Maurizio Sacconi ha presentato un emendamento in cui viene inserito l’obbligo di comunicare sette giorni prima l’adesione allo sciopero. Infine resta da sciogliere il nodo pensioni per quanto riguarda l’innalzamento dell’età pensionabile. Infatti i sindacati avrebbero rifiutato l’ipotesi di costituire 15 categorie di lavori gravosi che verrebbero esentate dall’uscita a 67 anni. L’ipotesi è che la decisione sull’innalzamento dell’età possa slittare a dopo il voto.