Il ritratto impietoso
Non era certo una novità, ma ora arrivano i numeri: l’industria manifatturiera a Brescia è colata a picco a marzo, un crollo del settore che ora, timidamente, si cerca di recuperare.
Non usa mezzi termini Giuseppe Pasini, Presidente dell’Associazione Industriale Bresciana, nello spiegare la situazione: “I budget andranno rivisti così come tutti i piani di investimento, che verranno come minimo rinviati. Oggi il motore di Brescia lavora al 50-60% del normale i volumi stimati di perdita nel 2020 sono nell’ordine del 20-30%”.
Scenario negativo per 71% imprese
A Marzo calo del fatturato del 23%, calo del 28% delle ore lavorate, e per quasi la metà delle imprese bresciane, il 48%, raggiungere gli obbiettivi dell’anno è impossibile causa coronavirus. Vendite calate verso l’Italia, del 63% e verso Paesi UE, 66% ed extra UE, 58%. Prospettive negative per il 71% delle imprese. Uno scenario catastrofico, insomma.
“La perdita stimata per la manifattura è già notevole, considerando come, di fatto, l’impatto di Covid-19 riguardi nel trimestre principalmente il solo mese di marzo. Inoltre, le risposte che abbiamo ricevuto sono differenti da comparto a comparto e da impresa a impresa. In particolare, sembrerebbero maggiormente penalizzati i settori del metalmeccanico, mentre si assiste a una maggiore tenuta di quelli “leggeri” prosegue Giuseppe Pasini.