Il Ministero del Lavoro consegna un report in chiaroscuro, con assunzioni in calo del 12%. Ma continuano le trasformazioni di contratti precari in contratti a tempo indeterminato.
Nel secondo trimestre 2016 sono nati meno posti di lavoro rispetto allo stesso periodo del 2015. A comunicarlo è il Ministero del Lavoro, che precisa: rispetto a un anno fa sono stati avviati meno contratti per un buon -12.1%, e a soffrire di questa tendenza al ribasso sono stati soprattutto i contratti a tempo indeterminato scesi giù del 29.4%. A crescere sono stati invece i licenziamenti (+7.4% rispetto al secondo trimestre 2015), resi più facili dall’abolizione dell’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori.
Per quanto riguarda le trasformazioni di contratti precari in contratti a tempo indeterminato, nel secondo trimestre dell’anno sono stati 84.334 i rapporti contrattuali cambiati: i 62.705 contratti a tempo determinato e i 21.629 casi di apprendistato sono stati trasformati in contratti fissi.
E sempre relativamente all’apprendistato, i primi mesi del 2016 hanno visto una nuova corsa al rialzo: gli avviamenti in apprendistato sono cresciuti del 26.2%, a dimostrazione del fatto che “i recenti interventi volti a rafforzare questo strumento di ingresso nel mercato del lavoro, in particolare Garanzia Giovani, cominciano a dare i loro frutti”, spiegano dal Ministero.
Ciò che preoccupa il governo è il fatto che rilevazione dopo rilevazione i dati positivi tendano a restringersi sempre più rispetto a quelli negativi che, invece, sembrano tornare ad avere la meglio. Per questa ragione l’esecutivo sta studiando nuove misure che possano tornare ad incentivare le assunzioni, come un taglio alla pressione fiscale che grava sulle imprese.