In Italia, il consumo di salumi è molto diffuso e apprezzato, tanto che il paese è anche un importante esportatore di questi prodotti. Tra le varietà di salumi più consumate in Italia, il prosciutto si distingue per la sua preparazione, sia crudo che cotto. Riconoscere un prosciutto crudo di alta qualità può essere facilitato dall’esperienza, dalla marca e dalla tipologia di preparazione. Tuttavia, ci sono alcuni trucchi da tenere in considerazione. È importante sottolineare che il gusto personale gioca un ruolo fondamentale, poiché il prosciutto viene venduto principalmente presso salumifici e supermercati, dove sono disponibili diverse varianti. Ma come riconoscere un prosciutto di alta qualità? Ecco alcuni aspetti da considerare. La qualità di un prosciutto crudo non è solo una questione di gusto, ma anche una questione di prodotto. In Italia, dove i salumi sono regolamentati, non è raro trovare prodotti di bassa qualità venduti come se fossero di alta qualità. Il costo del prosciutto dipende da vari fattori, tra cui la qualità degli animali allevati e le modalità di allevamento. Ad esempio, un maiale allevato in buone condizioni svilupperà una carne migliore. Alcuni dettagli importanti da tenere a mente sono il colore della carne. Un buon prosciutto crudo dovrebbe essere dolce, con un colore che va dal rosso al rosato, uniforme e brillante. Se il colore è chiaro, potrebbe indicare un prodotto proveniente da un animale meno giovane. Inoltre, un prosciutto di alta qualità deve avere tracce di grasso nella parte centrale, come una venatura, e intorno alla fetta devono essere visibili i tipici contorni bianchi. Il grasso deve essere bianco e brillante; se diventa giallo, indica un prodotto salato in modo incorretto e non fresco, il che influisce negativamente sul sapore finale. È importante scegliere un prosciutto adeguatamente stagionato: più è stagionato, più è pregiato. La stagionatura minima consigliata è di 12-14 mesi, ma è meglio optare per almeno 18 mesi.
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