Una strategia di trading online vincente è tale solo se è stata messa a punto un’adeguata analisi tecnica di mercato. L’analisi tecnica richiede la capacità di leggere e utilizzare determinati indicatori, interpretare i grafici e prendere in considerazione una serie di fattori esterni che possono influenzare il mercato, come per esempio importanti eventi politici ed economici, decisioni del Fondo Monetario Internazionale (FMI) o della Banca Centrale Europea (BCE). Uno dei termini più ricorrenti e – temuti – nel trading online è lo slippage, vale a dire «la differenza che si registra tra il prezzo di mercato, all’immissione dell’ordine, e quello effettivo di esecuzione».
Definizione di slippage
Nell’accezione standard, lo slippage è la differenza tra il prezzo di richiesta o di mercato al momento dell’apertura di una posizione e il prezzo reale di esecuzione. Nel forex – che è il trading monetario – lo slippage si rappresenta come una figura grafica dove il valore atteso di un attivo è diverso dal valore realmente eseguito dal mercato.
Il fenomeno dello slippage si verifica più frequentemente quando il mercato è chiuso oppure tra due sedute di trading. Durante questi intervalli temporali di apparente inattività, possono accadere eventi che modificano in maniera imprevista i mercati per cui alla riapertura degli stessi, il valore delle azioni o delle valute cambia in senso peggiorativo con delle perdite o talvolta migliorativo con dei guadagni imprevisti.
Lo slippage è un indicatore di tendenza molto significativo perché esprime la volatilità dei mercati finanziari. Nei grafici, lo slippage è rappresentato da una frattura della curva, uno spazio vuoto tra il valore atteso e quelle eseguito in un lasso di tempo di apparente inattività. Nei grafici a candele giapponesi questa raffigurazione risulta più evidente e intuitiva.
Il fenomeno dello slippage non può essere evitato nel trading semplicemente perché è fisiologico; lo slippage è un rischio finanziario che viene vissuto come una spada di Damocle da quei broker che operano strettamente intraday, giocando su uno scarto di profitti di pochi punti (pips) con perdite sui guadagni quasi sistematiche. Chi opera su posizioni a lungo termine – consapevole che i mercati si riprendono anche dopo gravi scosse – ha come obiettivo un take-profit di maggior portata e lo slippage incide meno sulle dinamiche operative. Perché?
Come funziona lo slippage
I motivi per cui si verifica uno scarto di valore tra la richiesta di esecuzione di un ordine e il valore dell’ordine effettivo è dovuto al funzionamento stesso dei broker (intermediari finanziari). Lo slippage coinvolge entrambe le tipologie di order stop: lo stop entry e lo stop loss.
Quando si inserisce su una piattaforma di trading online l’ordine di stop si sta comunicando al broker di trovare qualcuno disposto a compare ciò che si sta vendendo a quel determinato prezzo impostato. È evidente che se la controparte disposta a compare a quel prezzo manca, l’ordine non verrà eseguito e rimarrà in attesa di esecuzione fino a quando il broker non trova la prima offerta utile sul mercato. Non vi è order stop che tenga se non c’è una controparte, nonostante la velocità degli attuali mezzi di comunicazione e la rapidità in tempo reale degli scambi.
Per cui, supponendo di operare sugli scambi monetari euro/dollaro e di aver fissato uno stop loss a 1.1980 (vale l’ordine di vendere e bloccare le perdite appena viene raggiunta la quota di valore stabilita), se non vi è controparte all’acquisto e contestualmente si verifica un evento “slippage” che muta le condizioni di mercato mentre la piattaforma esegue e chiude la posizione a 1.1940, si realizza una perdita di 40 pips. Nonostante la tempestività dell’ordine, possono sempre intercorrere eventi imprevedibili che mutano la situazione.
È in questo modo che lo slippage interferisce con le previsioni di mercato. I modi in cui interferisce sono diversi.
Quali sono le cause dello slippage
Il trader impara subito a convivere con il fenomeno slippage sia quando comporta profitto che perdite. Lo slippage può verificarsi per una serie di cause, quali:
- La latenza;
- La liquidità;
- Le manipolazioni;
- La volatilità.
Per latenza si intende quello scarto temporale che intercorre tra l’ordine (output) di eseguire un’operazione e l’input (la risposta del sistema). Se il tempo di latenza tra l’immissione dell’ordine e la disponibilità sul mercato è elevato, si verifica un disallineamento tra il prezzo inserito e quello effettivo di mercato. Nel trading online la latenza si verifica per inefficienza della piattaforma broker a cui ci si affida o per una connessione lenta. I millesimi di secondo possono fare spesso la differenza, motivo per cui molti broker cercano di ridurre il punto di latenza.
La mancanza di liquidità è un altro fattore che impedisce l’esecuzione degli ordini e può verificarsi per problemi tecnici della piattaforma o per quantità elevate di denaro da versare o per derivati sottostanti non trattati.
Se la piattaforma di broker non è affidabile o non è riconosciuta dalla CONSOB, è facile incorrere nel rischio di manipolazioni, vale a dire ordini ritardati deliberatamente per ricavare profitti a margine, oppure book di quotazioni che si svuotano improvvisamente.
La causa principale dello slippage è però la volatilità: i prezzi si muovono rapidamente nei mercati e anche una piccola frazione di secondo fa la differenza tra il prezzo inserito nella piattaforma e il prezzo a mercato al momento della ricezione dell’ordine. La volatilità è determinata da eventi esterni in grado di influenzare i mercati e provocarne bruschi movimenti come la decisione di eliminare un cambio fisso, l’uscita di un paese da un sistema monetario comune, l’annuncio di variazioni di tassi di interesse, colpi di stato, guerre, catastrofi naturali che incidono sull’economia di un paese.
L’abilità del trader consiste nel saper gestire tutte le possibili varianti che incontra nel suo percorso e nel considerare sempre lo slippage indipendentemente dal proprio profilo di rischio, poiché nessun mercato è immune dal fenomeno slippage.