Harley-Davidson si sposta in Europa: affronto al protezionismo Usa

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La Harley-Davidson, una delle più importanti aziende che offrono lavoro nella contea di York, ha chiuso il suo stabilimento di Kansas City, lasciando per strada circa 800 lavoratori. Per fortuna,  circa 450 posti di lavoro verranno trasferiti nell’impianto di assemblaggio di Springettsbury.

Nel corso degli anni, la Harley ha offerto posti di lavoro ben pagati agli operai. Tale tipo di produzione era diventato un pilastro nella contea di York. Con un lavoro del genere molti si sono fatti una famiglia, oltre ad avere una pensione decente. Ma ora l’azienda ha bisogno di tagliare posti di lavoro, e quelli che sono ancora attualmente impegnati non hanno il posto garantito per lungo tempo.

La notizia diffusa nello scorso fine settimana, e che ha rafforzato le preoccupazioni, ha parlato della decisione della Harley-Davidson di spostare una parte della produzione di motocicli e posti di lavoro all’estero. La decisione è arrivata nel bel mezzo della diatriba sui dazi tra il presidente Donald Trump e l’Unione europea.

La Harley-Davidson ha dichiarato venerdì che “diventerebbe necessario spostare la produzione all’estero a causa di dazi imposti in Europa sulle motociclette prodotte negli Stati Uniti. Ciò è necessario per preservare il nostro secondo più grande mercato di vendita”.

L’aumento del prezzo delle moto dell’azienda è di 2.200 dollari cadauno; questo a causa dell’aumento dei dazi, passati dal 6 al 31%.

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