Nel corso della settimana si susseguiranno eventi cruciali per definire il percorso di salvataggio di Monte dei Paschi di Siena.
Dopo settimane di discussioni, entra nel vivo la fase operativa della ricapitalizzazione di Monte dei Paschi. L’istituto senese si appresta così a farsi traghettare dal Tesoro verso una ricapitalizzazione precauzionale e un piano industriale tutto da discutere con la Banca centrale e la Commissione europea.
La prima mossa, attesa a giorni, consisterà nell’emissione di bond da 1.5-2 miliardi nell’ambito di un programma del valore complessivo di 15 miliardi per recuperare la liquidità bruciata lungo questi mesi di incertezza. Le risorse per poter garantire l’ombrello pubblico sui bond senesi verranno attinte dal fondo da 20 miliardi istituito dal governo nel periodo di Natale, ma va precisato che i costi prodotti dal decreto ministeriale sono solo stati potenziati e contenuti in un orizzonte complessivo di 3-400 milioni.
Il consiglio di amministrazione di Monte dei Paschi che dovrà riunirsi proprio per far partire la macchina dei lavori è atteso per giovedì 19 gennaio, mentre il giorno prima i vertici della banca si recheranno al Senato per prendere parte all’audizione in commissione Finanze sul decreto banche. Ma gli occhi rimangono puntati sul cda di giovedì prossimo, perché quella reunion sarà l’occasione per fare il punto sul piano industriale.
Sembra comunque che la partita sulle dimensioni della ricapitalizzazione non si sia ancora chiusa: l’organo di vigilanza della Bce ha indicato in 8.8 miliardi il fabbisogno di capitale, ma le condizioni dell’operazione si definiranno in base alle scelte finali che verranno prese sullo smaltimento dei crediti deteriorati.