Consulta: ok a referendum Cgil su voucher e appalti, no su articolo 18

La Consulta si è espressa sui tre quesiti referendari presentati dalla Cgil, ammettendo quelli su voucher e appalti e respingendo quello sull’articolo 18.

segretaria cgil

Alla fine la Consulta si è pronunciata: dei tre quesiti che la Cgil aveva proposto di portare a referendum, i giudici costituzionali ne hanno dichiarato ammissibili due. Quello sull’articolo 18 infatti è stato escluso dalla consultazione referendaria, mentre gli italiani potranno esprimersi sia sui voucher sia sulla responsabilità in solido appaltante-appaltatore.

Il referendum sui quesiti dichiarati ammissibili si terrà, secondo quanto stabiliscono le norme vigenti, tra il 15 aprile e il 15 giugno prossimi, a patto però che non ci siano elezioni anticipate di mezzo: nel caso in cui si dovesse andare a elezioni anticipate, il referendum promosso dalla Cgil verrebbe rimandato di un anno.

Sulla decisione della Consulta, la Cgil, per voce del suo segretario Susanna Camusso, ha fatto sapere di voler continuare la sua battaglia provando a portare il quesito rimasto fuori, cioè quello sull’articolo 18, all’attenzione della Corte Europea. Soddisfazione c’è però su voucher e appalti, vale a dire sui due quesiti che la Consulta ha invece definito materia di referendum.

Il governo intanto fa sapere che la sentenza della Consulta non avrà alcun effetto sull’esecutivo: “Tutto ciò non ha niente a che vedere con la durata del governo che è impegnato fuori dal Palazzo a far fronte alle priorità del paese e in Parlamento a fare la legge elettorale”, ha precisato il ministro della Salute Beatrice Lorenzin. Le opposizioni, invece, hanno rilasciato commenti in chiaroscuro, ma ciò che chiedono all’unanimità è una cosa soltanto: che il governo fissi quanto prima la data del referendum.

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