Brescia, medici chiedono la linea più dura 

“Chiudete tutto, non abbiamo posti” 

I medici di Brecia chiedono al Governo ed alla Regione le misure più dure contro il coronavirus: ‘Chiudere tutto’. Purtroppo, nonostante Fontana, Presidente della Lombardia, abbia emanato un’ordinanza che blocca molte attività nella regione (valido fino al 15 aprile) il promesso decreto di Conte per bloccare per decreto ministeriale l’attività industriale sembra slitterà a mercoledì, dopo le pressioni di Confindustria che ha invitato il governo a riflettere su queste misure.

Ma a Brescia, ed in Lombardia, troppe persone continuano a lavorare e quindi ad esporsi ed esporre al contagio. E i medici avvertono: “Le terapie intensive della Lombardia non hanno più posti. Il mio appello alle istituzioni è: chiudere tutto”. Non usa mezzi termini Sergio Cattaneo, primario di cardiorianimazione degli Spedali Civili. E il coronavirus flagello tutti: “Aumentano sempre più i giovani contagiati. Bisogna stare a casa e va chiuso tutto” dice Paolo Terragnoli, primario del Pronto soccorso di Poliambulanza. 

L’appello per nuovo personale 

Appelli straordinari al personale medico a Brescia. “Se non adesso quando? È ora che abbiamo bisogno di voi, medici e infermieri esperti di Terapia Intensiva” scrive su Facebook Nicola Latronico, professore Ordinario di anestesia e rianimazione presso Università degli Studi di Brescia e

direttore della rianimazione del Civile. “So che fa paura venire qui, so che vi state preparando allo tsunami che spero non arrivi mai da voi. Noi ce l’abbiamo già qui, annaspiamo tra i gorghi e stiamo annegando. La nostra missione di medici e infermieri riconosce solo gente, non confini o razze o appartenenze. Io ci conto, noi ci contiamo. Adesso. Prima che sia troppo tardi. Non scrivetemi, non riuscirò a rispondervi. Non mettete likes. Agite”. 

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